Tu sei qui: Home Recensioni Omaggio a Mauro Masi - 2011

Omaggio a Mauro Masi - 2011

di Michele Santangelo

 

Legato affettivamente a Tricarico fin dagli anni ’40, quando conobbe Rocco Scotellaro studente al liceo “Orazio Flacco” di Potenza, anche nei decenni successivi Masi mantenne sempre rapporti con diverse personalità della cittadina lucana, uno fra tutti, il compianto Rocco Mazzarone. Inoltre, numerose sono le opere che il grande artista ed intellettuale lucano ha lasciato a Tricarico sia in collezioni pubbliche sia private. Vanno ricordati i pannelli che nel 1973 dipinse per il nuovo municipio di Tricarico e le diverse mostre tenute sempre a Tricarico presso il Palazzo ducale nella sede del Centro regionale dei servizi culturali. Ricordiamo l’esposizione degli acquerelli ispirati alle poesie di Scotellaro con catalogo delle Edizioni della Cometa (Roma 1985) e introduzione di Enzio Cetrangolo, nonché la mostra di paesaggi con presentazione di Rocco Mazzarone, realizzata insieme alle opere del pittore tricaricese, suo amico ed allievo, Michele Santangelo.

Gli amici di Tricarico, tra cui Pancrazio Toscano, ricordano i tempi della realizzazione dei pannelli per il nuovo municipio di Tricarico, le analisi con il progettista Ferruccio Orioli e il sociologo e critico d’arte Aldo Musacchio, all’epoca impegnati nella redazione del piano regolatore di Tricarico.

“Ho conosciuto Mauro – ricorda commosso Santangelo – agli inizi degli anni Sessanta a Napoli. Abitavamo entrambi verso la Pietra di Bagnoli, non lontano dal grande siderurgico dell’Italsider, io studente delle scuole superiori e lui appena trasferitosi da Rivello nella città partenopea con la famiglia. Frequentavamo la redazione della rivista “Nord e Sud” diretta dallo studioso e meridionalista Francesco Compagna in collaborazione con lo storico Giuseppe Galasso. Masi prima di essere un pittore è stato, infatti, un intellettuale attento alle cose del mondo ed in particolare del Mezzogiorno, come dimostra la sua pittura dipanatasi per tre quarti di secolo: dai contadini e paesaggi rivellesi, ai paesaggi industriali, alla folla caotica della città e alla periferia romana, ove era collocata la scuola dove insegnava”.

Del legame con Scotellaro, Mauro Masi amava parlare ricordando il viaggio da Potenza a Tricarico, che fece in bicicletta durante l’estate del 1941 per venire a salutare il suo amico. La sua onestà e vivacità intellettuale hanno rappresentato un punto di riferimento per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Nell’ultimo incontro con gli amici di Tricarico, che lo hanno raggiunto a Rivello dopo la morte della moglie Gilda, che lo aveva particolarmente abbattuto, alla domanda quale posto accupassero nel suo cuore la pittura e la famiglia, rispose ponendole entrambe sullo stesso piano. Era nota, infatti, la cura esemplare e l’amore che nutriva verso la moglie, i figli e nipoti.