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Dalla presentazione della mostra alla Scaletta (Matera) - 1968

di Aldo Musacchio

 

Nel suo meridionalismo Masi ha seguito un itinerario estremamente rappresentativo dei mutamenti in atto nella società e nell'economia del Sud. Dopo il primo dopoguerra e gli anni Cinquanta trascorsi a Rivello, Masi ha affrontato il problema di Napoli, aggredendo la realtà urbana del Mezzogiorno essenzialmente da due angoli visuali, ambedue peculiari di una prospettiva di tipo figurativo: per un verso, l'allucinante marea edilizia di Posillipo, la spietata distruzione del paesaggio naturale da parte della speculazione immobiliare, l'anarchia di un traffico cittadino turbolento sino alla violenza. Per l'altro verso, l'industrializzazione della città: a Bagnoli, egli ha registrato la brutale presenza dell'Italsider, il fumo delle ciminiere, le colate incandescenti degli altiforni, ed ha posato il suo occhio inquieto là dove il sottoproletariato napoletano tende a divenire movimento operaio, cogliendo folle solitarie e tram in movimento sullo sfondo di una miserabile edilizia di periferia. (...)

Il passaggio in città di Masi segna la conclusione del periodo dell'ottimismo. Niente di più triste e rassegnato dell'ottimismo di certi uomini del Sud. Al tempo di Rivello, Masi dipingeva una Lucania quasi allegra e ridente, riprendendo dal vivo il paesaggio di quella fascia del Potentino a ridosso immediato del Tirreno che è, infatti, straordinariamente disteso. (...)

La città ha messo a nudo le contraddizioni dell'ottimismo di Masi. Napoli lo attrae e gli repelle: mostruoso fenomeno di disgregazione urbana e sociale, che in se porta e riproduce tutte le contraddizioni del Mezzogiorno, propaga il suo malessere anche a temi che un tempo avevano avuto per Masi diversa connotazione. Dopo l'esperienza napoletana la pittura di Masi assume tonalità spesso drammatiche. Ci saranno ancora quadri dalle tinte allegre, giochi di colore e di luce, acquerelli di tenero impasto, ma sono il contrastato risvolto di uno stato d'ansia, a volte di smarrimento, a volte di allucinazione.